Corvo, comportamento e memoria
Uno studio pubblicato sulla rivista The Royal Society Publishing, in cui è stato esaminato il comportamento dei corvi, rivela che i corvi sono capaci di ricordare a lungo il volto di chi li maltratta e di far schierare contro il nemico anche altri uccelli.
Per molti anni, i ricercatori hanno reputato che gli uccelli fossero dotati di poca intelligenza, perché il loro cervello era molto diverso da quello umano e di dimensioni notevolmente ridotte. Oggi invece con degli esperimenti molto interessanti si è rivalutata la vita dei volatili e le loro capacità cognitive. Tra gli uccelli dotati di maggiore intelligenza ci sono i corvi e le cornacchie. Sono in grado di creare e usare utensili, e pare che siano in grado di provare, serbare e condividere il rancore contro le persone.
In cosa consiste l’esperimento dei ricercatori
Nell’esperimento, due ricercatori hanno indossato due maschere, una dai tratti neutrali e una raffigurante il volto di un cavernicolo. La persona con indosso la maschera del cavernicolo, ogni volta che raggiungeva un luogo frequentato da corvi, ne catturava alcuni, legava loro le zampine per poi liberarli nuovamente, un trattamento che di certo gli uccelli non devono aver trovato piacevole. Non appena i corvi tornavano in libertà, iniziavano a emettere dei versi nei confronti del cavernicolo, sembrava fosse un verso di vero e proprio “rimprovero“. I versi di rimprovero al cavernicolo attiravano altri uccelli che alla fine si univano ai corvi per rimproverare e attaccare il malcapitato, anche se mai lo avevano personalmente incontrato.
Quando i ricercatori hanno visitato luoghi distanti dall’esperimento, popolati da corvi, gli uccelli attaccavano il cavernicolo prima ancora che potesse dar fastidio ai corvi. La voce si era sparsa e i corvi sapevano quel che dovevano fare per scacciare quella persona fastidiosa. La scena dell’attacco si è ripetuta identica anche a distanza di 5 anni. Secondo i ricercatori, i corvi possono vivere dai 15 ai 40 anni, anche se la maggior parte degli esemplari raggiungono queste età. Gli adulti che sopravvivono a lungo memorizzano gli eventi che ritengono più importanti per la loro sopravvivenza, come il volto del cavernicolo.
Konrad Lorenz e le osservazioni sui corvi
Konrad Lorenz scrisse sui corvi: “Il vecchio corvo Roah si buttava in picchiata, raggiungendomi alle spalle, un po’ al di sopra della mia testa, poi incominciava ad agitare la coda e riprendeva il volo verso l’alto, voltandosi a guardarmi. Per accompagnare questo movimento […], non emetteva il verso innato della sua specie, ma gridava, invece, con voce umana: “roah, roah, roah”! Il fatto straordinario era che Roah usava regolarmente il verso di richiamo della sua specie, “krack-krack-krack”, nei rapporti con gli altri corvi.
Alla sua compagna si rivolgeva con un “krack-krack-krack” quando voleva invitarla a volare con lui, mentre al suo amico uomo si rapportava col linguaggio umano”.
Lorenz dedusse che i corvi cambiano tipo di vocalizza in base a chi si vogliono rivolgere, quasi a voler comunicare con l’uomo.
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